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Fondatore

La storia dell’Aics di Asti si identifica, per molti aspetti, con quella della crescita sportiva e culturale della città e della provincia nella seconda metà del secolo scorso. Sorta nel 1972 grazie all’appassionata opera di Leonardo Cendola, l’Aics Asti, filiazione dell’Associazione Italiana Cultura e Sport nazionale, fondata dieci anni prima a Torino, ha rappresentato fin da subito un sicuro e importante punto di riferimento per la pratica sportiva, agonistica ed amatoriale, nel territorio astigiano ma lo è stata anche sul piano culturale ed educativo. In quell’ormai lontano 1972, lo scopo di Cendola, che aveva preparato la nascita ufficiale dell’Associazione sperimentando per due anni capacità organizzative e tecniche in diversi tornei di calcio, era infatti quello di dare vita ad un’Associazione che ponesse lo sport al centro di un’attività socioculturale la più diversificata possibile. Non solo calcio e non solo sport, dunque, ma anche, e sempre di più, attenzione ai temi che riguardano il rapporto tra sport e società e che vanno da un’attenta tutela sanitaria dei praticanti di ogni età e sesso al rispetto delle regole fiscali, assicurative e legali delle società e dei circoli e, per finire, alla sottolineatura continua dell’importanza della lealtà sportiva e dei valori educativi di una corretta pratica delle più diverse discipline che comportano attività motorie ed intellettuali.

 

Leonardo Cendola,

la mente e la volontà

al servizio dell’AICS

Di origini pugliesi, ma nato ad Asti nel 1899, Arbitro di calcio e Giudice di atletica in gioventù, con una carriera da imprenditore metalmeccanico da seguire, insieme ai fratelli Francesco e Tito, Leonardo Cendola finì per fare il dirigente sportivo a tempo pieno, o quasi, per gran parte della sua vita essendo diventato, alla fine della seconda guerra mondiale, prima Commissario e poi Delegato provinciale del CONI. In questa veste fu per 25 anni l’incontestabile motore della ricostruzione sportiva di Asti e del suo territorio partecipando anche attivamente alla vita politica ed economica della città (fu più volte consigliere provinciale, della Cassa di Risparmio di Asti, del Panathlon Club e socio della sezione “G. Gerbi” dei Veterani sportivi).

Durante la lunga stagione dirigenziale al CONI – 25 anni – fu protagonista e promotore, grazie alla tenacia, alla lungimiranza ed alle sue instancabili “insistenze” presso enti, istituzioni, enti di credito e quant’altro, della realizzazione degli impianti sportivi che, fatte alcune rare eccezioni, sono ancora oggi in uso agli astigiani. I più importanti: il Campo sportivo comunale, oggi “Censin Bosia” di via Petrarca (prima pietra nel 1954); il Palazzetto dello Sport di via Gerbi, inaugurato nel 1959; il Campo scuola di atletica, inaugurato nel 1961 e la Piscina comunale coperta, inaugurata nel 1971, ma progettata ancora in piena “èra Cendola”.

Conclusa nel 1970 la sua lunga e prestigiosa stagione al CONI (fu insignito nel 1974 della Stella d’Oro del Comitato Olimpico Nazionale), si dedicò con immutata passione a far sì che anche ad Asti nascesse la sezione Aics, presieduta alla sua costituzione dall’on. Giorgio Galvagno, di cui seguì con particolare attenzione i primi anni di attività, mettendo al suo servizio la pluridecennale esperienza e l’immutata sagacia maturate alla guida del CONI.

Scomparso nel 1986, a lui è stato dedicato, a partire dal 1987, un Memorial calcistico giunto a contare 26 edizioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal CONI.

Fondata nel 1962. Ente con finalità assistenziali riconosciuta dal Ministero dell'Interno.

Ente di Promozione Sociale riconosciuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale al n. 38, ai sensi e per gli effetti della legge 7 dicembre 2000, n.383

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